
La sicurezza informatica dovrebbe essere messa al primo posto nei budget 2014 di tutte le aziende, soprattutto quelle italiane. Ecco perché.
Con l’inizio del nuovo anno è d’obbligo decidere dove investire. Quasi tutte le aziende hanno previsto investimenti più o meno onerosi in macchinari, formazione, personale, ma sono ancora troppo poche quelle che decidono di investire in sicurezza informatica. Eppure i dati del Clusit sulla sicurezza informatica parlano chiaro: l’Italia è uno dei paesi più a rischio.
I navigatori italiani attivi sono stati 27,5 milioni nel 2012 e nel 2013 non hanno fatto che aumentare. Più del 60% della popolazione possiede uno smartphone secondo le indagini dell’istituto di ricerca Nielsen, e quasi il 75% di chi usa internet frequenta almeno un social network, come emerge dalle ricerche di LiveXtension. La presenza degli italiani in rete è quindi assodata e questo è senza dubbio un dato positivo per chi pensa che il Belpaese sia indietro anni luce in tema di telecomunicazioni. Il problema però è un altro: essere connessi non significa usare la rete in modo corretto, anzi. La rete italiana è estremamente rischiosa tanto da diventare uno dei bersagli preferiti degli hacker di tutto il mondo.
Qualche esempio?
Dalle analisi del Clusit è emerso che l’Italia è il quarto paese al mondo per numero di Pc infetti e che circa 9 milioni di italiani sono stati vittime di virus e di altri attività illecite tramite internet. Nel dicembre 2012 l’operazione Eurograbber ha coinvolto 16 istituti bancari italiani riuscendo a rubare oltre 16 milioni di euro in pochi giorni, a settembre 2013 è stata la volta di Alpitour che ha visto pubblicare su Facebook falsi annunci a suo nome finalizzati a sottrarre dati di carte di credito, e ad ottobre gli hacker hanno colpito addirittura i siti del ministero delle Infrastrutture, del ministero dello Sviluppo Economico, della Corte dei Conti e della Cassa Depositi e Prestiti.
Casi eclatanti come questi dovrebbero farci riflettere. Istituzioni e grandi aziende sono sicuramente nell’occhio del ciclone e la loro sicurezza è pressoché necessaria dato che coinvolge migliaia di cittadini, ma i dati di aziende più piccole non sono meno importanti. La tutela delle informazioni e la sicurezza della rete deve essere la parola d’ordine per ogni PMI italiana che, oggi più che mai, sfrutta le potenzialità della rete per fare business, ma troppo spesso si dimentica delle sue insidie.
La domanda ora ci sorge spontanea, hai messo a budget la tua sicurezza informatica per il 2014 o credi ancora di non essere a rischio?
Per approfondire:
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